martedì 26 marzo 2013

Cose che mi merito/ Cose che non mi merito

Cose che mi merito

- Una giornata di sole seduta ai tavolini del locale del cuore in piazza a bere birrette e a far delle chiacchiere
- Una giornata al mare
- Una chiamata inaspettata
- Buone notizie in generale
- La BB cream di Dior che ti fa figa in due mosse

Cose che NON mi merito

- i casini di lavoro
- le attese inutili
- le mancate risposte
- la pioggia in bicicletta

(Ovviamente del primo elenco ho solo la BB cream, del secondo 4 su 4)

lunedì 18 marzo 2013

Ho avuto un momento di autonarcisismo spinto: mi son messa a guardare le vecchie foto, quelle dove non avevo zigomi e mi sono sentita figa per 5 minuti.
Dopo 8 mesi ho degli zigomi, una vita e la gente mi guarda stupita.
E io mi sento terribilmente bene.
Un'amica, che non mi vedeva da luglio, mi ha detto "Uh, pari un uscio", un'altra che non mi vedeva da settembre mi ha chiesto se avevo intenzione di sparire.
Non sono così magra, intendiamoci. Diciamo che ora sono formosa e "rotondetta", ma piacevolmente rotondetta.
Devo rifare il guardaroba quasi in toto ed è anche divertente e devo anche decidere quali vestiti della vecchia me provare a far risistemare, che sabato ho provato un vestito di due anni fa che mi stava da dio e ora paro un'orfanella di seconda mano. Per tacere del trench che mi stava perfetto e che ora potrebbe essere usato come tenda.
Insomma, appena viene il bel tempo comincio con lo sciopping. Non vedo l'ora.

martedì 12 marzo 2013

E alla fine ti abitui.
Ti abitui a riorganizzare la tua vita intorno al dolore e alla sofferenza.
Ti abitui a prendere mille treni, al magone della domenica pomeriggio, a non sapere mai cosa succederà il giorno dopo.
Se devo (e lo voglio fare) trovare qualcosa di positivo in questa situazione, è il rapporto che sto creando con  mio babbo.
Dopo un'adolescenza di conflittualità, ci eravamo diventati simpatici, ma ora il nostro rapporto sta diventando più profondo.
Lui è meraviglioso: ha imparato a chiedermi aiuto e si fida di me (si è sempre fidato, ma ora c'è qualcosa di diverso).
Il fatto è che sappiamo di essere soli. sappiamo che dobbiamo farci forza per lei. E ci stiamo riuscendo in un modo che ha del miracoloso.

lunedì 4 marzo 2013

La prima fase dopo la scoperta della malattia della mamma è stata frenetica. Una volta tornata a Firenze uscivo tute le sere, non riuscivo a stare da sola e sentivo di avere bisogno costante delle "mie persone".
La seconda fase è peggio.
diciamo che sento il bisogno di stare da sola tantissimo, sento il bisogno di piangere dopo ogni telefonata, dove la voce di mamma è flebile, ma cerca di fingere e quella di papà è sempre più stanca e rotta.
Il fatto è che all'inizio avevo una qualche speranza che le cose potessero andare meglio, mentre ora so che peggioreranno solo, con al massimo qualche squarcio di luce, che non dura più di un giorno.
So che mamma sta insegnando a papà a cucinare e lui mi racconta fiero i progressi: io mi sento male,  perché non sono pronta a perderla. E non sono pronta a niente, se non a piangere senza riuscire a fermarmi, perché fa troppo troppo male.