mercoledì 30 ottobre 2013

In questo momento vorrei poterti chiamare e fare il conto alla rovescia come facevamo prima delle ferie.
Dopo due settimane è la quotidianità il vero inferno. Il non poterti dire che libro ho finito di leggere o quanto adesso tutti mi reputano indispensabile.
Ti parlo, tu mi mandi i segni, ma fa un male cane.

venerdì 25 ottobre 2013

E' passata più di  una settimana dal giorno più brutto della mia vita.
Il dolore mi accompagna sempre, riesco a distrarmi per 4 -5 ore al massimo, ma la sensazione di straniamento e perdita ovviamente non passa mai.
Ci vorrà tempo per fare pace con la perdita e in realtà chi ci è passato mi dice giustamente che questo dolore non passerà mai.
Il vero problema è che non sono stata capace, in tutti questi anni, di crearmi una famiglia mia.
Alla mia età la maggior parte della gente ha un compagno o dei figli, qualcuno di cui prendersi cura.
Invece io posso prendermi cura solo di me ( e di papà), ma non ho obblighi.
E ho un gruppo di supporto stupendissimo, senza il quale sarei andata completamente a pezzi, ma in realtà sono sola e ora non ho nemmeno più la mia roccia.
E devo imparare a convivere con questo.
E con i miei soli strumenti non ce la posso fare.